07 Giu Molto più che rocce: gli asteroidi Šteins e Lutetia
Abbiamo una grande stella, il nostro Sole e numerosi pianeti dislocati in altrettante “fasce” orbitali e dalle disparate caratteristiche. Non meno importanti ed affascinanti sono gli asteroidi: questi piccoli corpi celesti detti anche pianetini o planetoidi sono dei veri e propri residui della formazione del Sistema Solare, delle dimensioni che variano tra meno di un chilometro di diametro fino a dei veri e propri giganti di quasi 1000 km. In genere hanno forme piuttosto bizzarre ma non sferiche ed un’orbita spesso molto eccentrica e fortunatamente non così prossimi da intersecare l’orbita terrestre o comunque da impensierirci per i prossimi anni 😉
Un asteroide residuo di una vecchia cometa, a causa dei frequenti passaggi intorno al Sole, perde la propria composizione in ghiaccio e risulta simile ad una vera e propria roccia vagante.
La recentemente conclusasi Missione Rosetta ha avuto, tra gli altri numerosi compiti, quelli di sorvolare da distanza ravvicinata due asteroidi che si trovavano lungo il suo tragitto verso la destinazione finale, la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
Il 5 settembre 2008, la sonda Rosetta transita ad 800 km dalla superficie dell’asteroide 2867 Šteins, asteroide della Fascia Principale orbitante tra Marte e Giove. Appartenente alla classe spettrale E (si ritiene che asteroidi di questo tipo abbiano una superficie composta da enstatite acondrite), é un asteroide piuttosto piccolo delle dimensioni di (solo) 5,9 x 4 km ed una forma curiosa che ricorda quella di un diamante. La sua superficie, fotografata dal modulo OSIRIS di Rosetta, é caratterizzata da un cratere di 1,5 km di diametro, 7 crateri in catena e 23 crateri del diametro di almeno 200 metri. Il che fa supporre una storia funestata da numerosi impatti con altri corpi celesti. Un po’ come la nostra “martoriata” Luna.
Asteroid 2867 Šteins – Photo: ESA ©2008 MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/RSSD/INTA/UPM/DASP/IDA
Il 10 luglio 2010 il fly-by di Rosetta é a 3126 km di distanza dall’asteroide 21 Lutetia, il più grande (100 km di diametro) osservato da vicino fino al raggiungimento dell’asteroide 4 Vesta da parte della missione Dawn della NASA (Luglio 2011). E’ tuttavia l’unico asteroide appartenete alla classe spettrale M (composti cioè da metalli essenzialmente ferro e nichel) visitato da vicino da una sonda spaziale.
Sferoide dalla forma estremamente irregolare, ha una età stimata di 3,6 miliardi di anni; la superficie ha una composizione uniforme ricoperta da polvere molto fine e che non appare essere stata modellata dall’acqua.
Asteroid 21 Lutetia – Photo: ESA 2010 MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/RSSD/INTA/UPM/DASP/IDA
Lungi dall’essere solo semplici rocce, questi piccoli (ed in qualche caso) grandi giganti sono i testimoni dello sviluppo del nostro Sistema Solare proprio perché provengono da zone remote e non dovrebbero aver subito una evoluzione successiva alla loro formazione. Sicuramente dei corpi celesti da non sottovalutare.
Roberta Gori
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