27 Set Le sorelle del cielo notturno: le Pleiadi
Le Pleiadi, conosciute anche come le Sette Sorelle o Messier 45 (M45), sono un famoso ammasso aperto di stelle visibile nell’emisfero settentrionale.
Sono composte principalmente da giovani stelle azzurre e calde, conosciute come “stelle di sequenza principale“. Le stelle principali dell’ammasso hanno un’età stimata di circa 100 milioni di anni, il che le rende relativamente giovani per gli standard astronomici.
L’ammasso appare come un gruppo di stelle molto luminose e distinte nel cielo notturno.
In totale, l’ammasso delle Pleiadi contiene più di 1.000 stelle, ma solo alcune di esse sono facilmente visibili a occhio nudo; di solito, solo sei o sette stelle sono visibili senza l’uso di telescopi o binocoli: Alcyone, Atlante, Elettra, Maia, Merope, Taygete, Pleione, Celeno, Asterope.
Nella mitologia greca, secondo la leggenda, Zeus trasformò le ninfe delle montagne in stelle per proteggerle dall’attenzione indesiderata del solito Orione.
In questo scatto di Lorenzo Sestini, effettuato dal cielo notturno aretino, ben si evidenziano tutti i dettagli dell’ammasso stellare:
Le Pleiadi si trovano nella costellazione del Toro (Taurus) e sono situate ad una distanza di circa 440 anni luce dalla Terra.
E’ durante l’autunno e l’inverno che le Pleiadi sono più visibili, nel nostro emisfero. Osservando verso est nelle serate fresche e chiare, si possono individuare facilmente nella costellazione del Toro, sopra l’orizzonte orientale.
Nella stagione invernale si osservano bene e luminose allo zenit intorno alla mezzanotte. Come riferimento si può anche utilizzare la costellazione di Orione prolungando una linea immaginaria che unisce le stelle della cintura: le Pleiadi saranno facilmente individuabili, abbastanza vicine ad Orione ma lontane quanto basta per poter “scappare” da esso! 😉
Image credit: Stellarium Online
Menzionate in numerose tradizioni mitologiche e leggende di diverse culture, spesso associate a storie d’amore e avventure, le Pleiadi sono oggetto di numerosi studi astronomici e osservazioni; sono sicuramente uno degli oggetti più iconici e più studiati nel cielo notturno, utilizzato come punto di riferimento per la navigazione marittima in diverse culture (la loro visibilità notturna li ha resi utili per determinare la posizione delle navi) e forniscono importanti informazioni sulla formazione e l’evoluzione stellare.
Roberta Gori
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