30 Apr Il Sole
Quello che vi propongo è una mia traduzione/riassunto di un articolo realizzato dal podcaster Mike Simonser, membro della AAVSO (American Association of Variable Star Observer), mi scuso anticipatamente se ci sono dei miei errori di interpretazione.
Mi è sembrato opportuno riportare questo articolo in vista della osservazione del Sole programmata dal Nuovo Gruppo Astrofili per domani primo Maggio.Spero che gradiate questo mio piccolo contributo.
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Oggi parlerò di un qualcosa che non è molto lontano,parlerò del Sole, la nostra stella variabile piu vicina.
Spesso sentiamo dirci che la stella piu vicina a noi dista 4.2 anni luce, ed effettivamente Proxima Centauri si trova a questa distanza, ma la stella piu vicina a noi è il Sole.
Si, il Sole è una stella.
Le altre stelle sono cosi distanti che, anche attraverso il piu potente telescopio, appaiono come dei piccoli pallini colorati nel cielo, ma il nostro Sole è cosi vicino da poter distinguere il disco solare ad occhio nudo.
E’ cosi vicino che percepiamo le sue radiazioni in una giornata di tempo sereno e questo ci da l’opportunità di studiarlo in grande dettaglio più di qualsiasi altra stella.
Quindi cosa sappiamo noi del nostro sole?
Beh, tanto per iniziare è grosso, il suo diametro è 1 milione e 329 mila kilometri, paragonabile circa a 109 terre allineate, sarebbe cosi grande da contenere all’interno un milione e 300 mila terre.
Il Sole è composto per lo più di idrogeno (al 71%) ,elio e un 2% di elementi pesanti.
La energia del nucleo è prodotta da reazioni nucleari ed è trasferita allo strato superiore chiamato “fotosfera” per mezzo di radiazioni, successivamente viene diffusa nello spazio per convezione.
Occorrono 10 milioni di anni all’energia prodotta nel nucleo per arrivare alla superficie del Sole.
Si stima la temperatura del Sole nel suo nucleo a 15,6 milioni di gradi kelvin mentre la superficie è 5700 gradi kelvin.
Il Sole non è un corpo solido come la terra,quindi le varie regioni possono ruotare a velocità differenti.
All’equatore il sole completa una rotazione in 25 giorni, ad una latitudine di 40° impiega 27-28 giorni, e vicino ai poli 33 giorni e mezzo.
Questa differenza è importante per capire una delle proprietà piu sorprendenti del Sole.
Il Sole ha un potente campo magnetico generato dalla energia cinetica di caldi gas ionizzati presenti nel suo nucleo.
Le linee di campo magnetico sotto la fotosfera corrono da polo a polo e sono attorcigliate parallelamente all’equatore.
Le regioni attive del Sole si pensa siano linee di campi magnetici distorti fratturati al contatto con la fotosfera.
Attraverso un qualsiasi telescopio il Sole presenta sempre delle proprietà che cambiano sempre.
Attenzione, mai guardare il sole direttametne con un telescopio, un utilizzo scorretto del telescopio o binocolo per osservare il Sole vi accecherà,utilizzare sempre i filtri solari oppure proiettate l’immagine del sole sul monitor di un computer.
Le proprietà del Sole piu facilmente notabili al telescopio sono i cosiddetti “sunspots” o “macchie solari”, questi sono delle aree della fotosfera che appaiono piu scuri perché sono piu freddi delle aree a loro circostanti.
Molti sunspots, sopratutto quelli piu ben evoluti, hanno a sua volta delle regioni piu interne chiamate “Ambra”, e una larga area piu esterna chiamata “Penumbra”.
Di solito si presentano a coppie, e tendono ad essere confinati in delle aree a 40° di latitudine dall’equatore.
I sunspots possono variare in grandezza, da piccoli macchioline da 300km chiamati “Pori” fino a svariati migliaia di Km, quelli piu grandi solitamente durano fino a 6 mesi.
La attività dei sunspots diminuisce e si incrementa con un ritmo complesso che ancora è oggetto di studio degli scenziati.
Il ciclo piu famoso è quello degli 11 anni, quando è al massimo il Sole puo avere anche 100 sunspots nella sua superficie, al minimo invece si va nell’ordine della decina o meno.
Il numero dei sunspots è stato osservato e registrato da molti osservatori, a questo dobbiamo la scoperta del ciclo degli 11 anni.
In verità il ciclo cambia la sua lunghezza da 9 a 12 anni, alcuni cicli sono intensi mentre altri presentano una attività solare più contenuta.
Nel diciassettesimo secolo durante il periodo chiamato “il minimo di Maunder” il ciclo sembrava essersi fermato e il Sole sembrava essersi calmato per 70 anni e nessuno riusciva a capire il perché.
Il minimo solare odierno è anch’esso da annotare nei libri, c’è stata una attività solare minima dal 2008 al 2009 che ha sorpreso tutti.
I “solar flare” o “vampate di fuoco” sono un altro fenomeno strettamente correlato con la attività solare, che ancora oggi non capiamo molto bene.
Si tratta di violente e repentine esplosioni solari che rilasciano energia che riscalda i gas nell’atmosfera del sole.
Le temperature raggiungono milioni di gradi e le particelle sono espulse nello spazio alla velocità della luce.
La maggior parte delle radiazioni emesse sono raggi X,i flares sono osservati sotto forma di luce visibile e onde radio.
Le particelle cariche espulse nello spazio sono un potenziale pericolo per le nostre apparecchiature elettroniche orbitanti e potrebbero interferire nelle comunicazioni radio.
Ondate di fotoni ultravioletti estremi (EUV) rilasciati dai “Flares” possono scaldare l’atmosfera terrestre, causerebbero il “rigonfiamento” e trascinerebbero giu i satelliti a bassa orbita.
Questi raggi EUV frantumano atomi e molecole creando uno strato di ioni nell’atmosfera che creerebbero problemi alle comunicazioni radio.
La piu grandi esplulsioni di materia dal Sole sono denominate “Coronal Mass Ejections”, la materia è gettata nello spazio da 3 a 10 mila kilometri al secondo, Le “Coronal Mass Ejections” possono avere un grande effetto producendo un onda d’urto seguita da una perturbazione del vento solare.
Quando queste perturbazioni raggiungono la Terra possono causare tempeste geomagnetiche e danneggiamenti alle powergrids e oltre che ai satelliti.
La frequenza delle “Coronal Mass Ejections” varia con il ciclo dei sunspots: al minimo solare ci sarà in media una Coronal Mass Ejection a settimana, al massimo solare se ne possono verificare anche 2 o 3 al giorno.
Quando l’energia dal Sole interagisce con l’atmosfera piu esterna della Terra, puo eccitare molecole di ossigeno e azoto tra i 100 e 400 km sopra la superficie terrestre, producendo bagliori rossi (azoto) e verdi (ossigeno), cosi si originano le famose Aurore Boreali ed Australi, a seconda se l’osservatore si trova nell’emisfero nord o sud.
Durante le tempeste piu forti potreste assistere al famoso “curtain effect” o “corona effect” quando tutti i raggi appaiono convergere direttamente sopra le nostre teste.
Senza tutta questa potenza del Sole, la vita non potrebbe esistere sulla Terra, ci fornisce la luce e l’energia di cui abbiamo bisogno per vivere.
Il nostro clima è guidato dal Sole ridistribuendo il calore all’interno della atmosfera.
Il Sole forma insieme alla terra un sistema interconnesso, quando studiamo gli effetti di esso sulla Terra, gli scenziati misurano la quantita delle radiazioni in tutte le bande dello spettro in determinati punti dell’atmosfera.
Chiamiamo questo la “costante solare”, ma è venuto fuori che questa costante (a dispetto della sua caratterizzazione di costante) varia di un 0,10 per cento durante il ciclo undicennale di attività solare, forse anche di piu su periodi piu lunghi,per questo motivo gli scenziati preferiscono usare il termine “total solar irradiance”.
Anche se il sole ci appare costante, è una stella variabile, cambia costantemente energia.
Ovviamente con tutta questa interazione tra Terra e Sole, la scienza è molto interessata a capire e in qualche modo predirre la attività solare.
A Febbraio la Nasa ha mandato in orbita il piu magnifico osservatorio solare mai costruito.
Il “Solar dynamic observatory” chiamato “SDO” che ha il compito di indagare sulla variabilità solare a differenza di tutte le altre missioni della storia della NASA, osserverà il Sole piu velocemente, piu in profondità e in grande dettaglio di qualsiasi altro osservatorio.
SDO registrerà immagini del Sole in alta definizione ogni 10 secondi, utilizzando una banca di telescopi a differente onda.
SDO osserverà anche il Sole a lunghezze d’onda dove esso è più variabile.
Le sonde spaziali sono costruite per trasferire nuovi dati spedendo a terra ogni secondo la bellezza di 150 milioni di bits, piu di qualsiasi altra missione Nasa.
Per farvi capire meglio è come scaricare 500 mila canzoni ogni giorno.
La Nasa ha gia in orbita 59 satelliti nel New Mexico per ottemperare a questo dovere.
I telescopi terrestri hanno gia catturato immagini all’interno del Sole e hanno trovato il vortice di attività imprevedibile.
Essendo il Sole la stella a noi piu vicina, è quellai n cui dobbiamo investire maggiormente perché poi quello che succede all’interno del Sole è ritrovabile anche in altre stelle.
Quello che capiamo sulla nostra stella è possibile applicarlo ad altre stelle nel cosmo incluso un vasto numero di stelle variabili.
Mike Simonser
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