11 Gen Il ritorno della cometa C/2022 E3 (ZTF)
Dopo la cometa C/2020 F3 (NEOWISE) dell’estate 2020, un’altra cometa potrebbe deliziare le osservazioni di appassionati astronomi e non.
Si tratta della C/2022 E3 (ZTF), ribattezzata da molti “la cometa di Neandethal”, potrebbe essere visibile nei nostri cieli nei prossimi giorni. Raggiungerà infatti il perielio, ossia il punto della sua orbita più vicino al Sole (166 milioni di chilomentri, 1,11 UA), già il 12 gennaio prossimo ed é in questa posizione che le comete raggiungono il massimo della loro attività.
Ma facciamo un passo indietro..
Cosa é in realtà una “cometa”
Una cometa è un corpo celeste del tutto simile a un asteroide e composto prevalentemente di ghiaccio. Spesso vengono descritte come “palle di neve sporche”: nel ghiaccio di cui sono composte le comete sono disperse numerose sostanze di sostanze volatili come biossido di carbonio, metano, una varietà di altri composti organici oltre a polvere e vari altri minerali. Quando le comete nel loro peregrinare attraverso il Sistema Solare (in una orbita che può essere più o meno eccentrica) passano vicino al Sole, il ghiaccio sublima passando dallo stato solido a quello gassoso; le polveri e i gas formano una atmosfera attorno al nucleo, chiamata chioma, mentre l’azione del vento solare forma una coda più o meno lunga e visibile in direzione opposta al Sole. Le code delle comete possono essere composte da gas ionizzati (forma affusolata, spesso simile ad un ago, di colore bianco-bluastro) oppure composte da polveri (in genere di colore giallastro).
Le comete potrebbero essere gli oggetti più antichi e primitivi del Sistema Solare, dei veri e propri viaggiatori dello spazio; oltre ad essere un fenomeno astronomico particolarmente affascinante lo studio della loro composizione (ed esistono numerose missioni spaziali che sono nate con questo scopo) potrebbe fornire informazioni sulla formazione del Sistema Solare com’era nelle sue fasi iniziali.
Torniamo alla C/2022 E3 (ZTF)..
La scoperta risale al marzo 2022 ad opera degli astronomi Bryce e Masci. L’oggetto, classificato inizialmente come “asteroide”, con un magnitudine apparente di 17,3 e alla distanza di 640 milioni di km) dal Sole é stato successivamente riclassificato come “cometa” grazie agli studi effettuati sulla chioma che in quel momento appariva molto condensata.
[Perché il nome “cometa di Neanderthal”? Dagli studi effettuati la cometa in oggetto é una cometa di lungo periodo con un’orbita molto eccentrica; si stima che il suo ultimo passaggio vicino al Sole risalga a 50.000 anni fa e l’uomo di Neanderthal abitava in quel momento la Terra. Si, data l’eccezionalità dell’evento é il caso di fargli almeno un salutino.. 😉 ]
Progressive osservazioni hanno visto il corpo celeste passare ad una magnitudine 10 (novembre 2022) ed il 19 dicembre aveva sviluppato una chioma verdastra, una coda di polvere corta e larga e una coda di ioni lunga e debole che si estendeva su un campo visivo di 2,5 gradi.
Come già detto, la cometa raggiungerà il suo perielio (punto di minima distanza di un corpo del Sistema solare dal Sole) il 12 gennaio 2023, a circa 166 milioni di km e il punto più vicino alla Terra il 1° febbraio 2023, a circa 42 milioni di km. Si prevede che la cometa possa aumentare la sua luminosità e quindi diventi visibile anche con piccoli strumenti come binocoli (osservando da una zona priva di inquinamento luminoso), apparendo come una macchiolina nel cielo. In questi giorni di avvicinamento più vicino alla Terra apparirà nei pressi del Polo Nord celeste; attualmente si trova nella costellazione della Corona Boreale.
L’11 gennaio 2023 la cometa C/2022 E3 (ZTF) é stata fotografata dai cieli aretini dal nostro socio Luca Martinelli che ci illustra le modalità di ripresa:
C/2022 E3 (ZTF) – Credit: Luca Martinelli
“E’ stata utilizzata una Nikon d750- tamron 70-200 f2.8 g2 a 200 mm f2.8 1600 iso. 60 scatti da 30 secondi con una montatura autocostruita e immagine ritagliata in maniera cospicua. La cometa ancora non è alla max grandezza né luminosità, oltretutto la Luna quasi piena ha dato un po’ fastidio durante la sessione fotografica. Il momento migliore per riprenderla sarà dal 24-25 gennaio : si troverà infatti molto vicino alla stella polare quindi sempre visibile durante notte. Nella mia foto la coda di ioni non é molto visibile, si vede la coda di ghiaccio e polvere ma non è molto spettacolare perché la vediamo arrivare un po’ verso di noi, quindi è messa in prospettiva”
Tranquillo, Luca, é già bellissima ed emozionante!
Attendiamo altre foto nel frattempo che la nostra cometa si avvicina ancora un pò di più! Confidiamo in cieli sereni e in un pizzico di fortuna che non guasta mai!
Roberta Gori
https://www.instagram.com/gruppo_astrofili/
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