24 Ott I cataloghi astronomici: il “Catalogo Messier”
L’astronomia, si sa, é una scienza molto antica. Molte civiltà di tutto il mondo hanno studiato le stelle e gli eventi astronomici: gli Egiziani, i Greci, i Babilonesi, gli Arabi, i Maya solo per citarne alcuni.
Ben presto l’assidua osservazione della volta celeste e dei suoi oggetti, ha reso necessaria una loro classificazione e nomenclatura in modo da raggrupparli secondo caratteristiche comuni (tipo, morfologia ecc..). Una tale ripartizione sarebbe risultata utile per tutti gli osservatori astronomici che avrebbero individuato con esattezza l’oggetto osservato, se presente (ovviamente) nel catalogo stesso e non confuso con altri astri.
Sono nati quindi, nel tempo, i cataloghi astronomici, frutto di lunghe osservazioni astronomiche e di un duro lavoro di catalogazione.
Quelli più antichi non sono attualmente in uso anche se rimangono storici e di grande importanza, basi per quelli che sarebbero stati i cataloghi attuali, frutto di continue revisioni e scoperte.
Uno dei più antichi é il Libro delle stelle fisse di Azophi, (anno 964) il quale descrive più di mille stelle nel dettaglio e fornisce la prima descrizione della Galassia di Andromeda e la Grande Nube di Magellano.
Tra quelli in uso ricordiamo:
Catalogo Hipparcos – contiene dati di circa 118.000 stelle.
Catalogo Tycho-2 – contiene dati di circa 2.500.000 stelle.
New General Catalogue (NGC) redatto nel 1880, contiene 7840 oggetti di natura non stellare ed è ancora oggi molto usato.
Ma particolarmente interessante, noto e utilizzato soprattutto in ambito amatoriale é il Catalogo di Messier, di Charles Messier, pubblicato nel 1781, ed elenca 110 oggetti di natura non stellare (nebulose, galassie..)
Il buon Messier era in realtà un cacciatore di comete, ne era veramente ossessionato e durante le osservazioni gli accadeva di imbattersi in oggetti che gli apparivano del tutto simili ad una cometa ma che ad un attento studio poi non si dimostravano tali. E’ ipotizzabile quindi che riportò su una lista tutti quegli oggetti che ingannavano la sua ricerca in modo da non cadere più nello stesso errore. Gli oggetti sono numerati con la lettera M ed un numero che va da 1 a 110, ognuno
Qualche esempio:
M4, ammasso globlulare nella costellazione dello Scorpione;
M45, ammasso aperto delle note Pleiadi, nella costellazione del Toro
M1, residuo di una supernova esplosa, Nebulosa del Granchio, costellazione del Toro
M31, Galassia di Andromeda
M57, Nebulosa anello, nella costellazione della Lira
Ancora oggi viene utilizzata questa bellissima raccolta di oggetti celesti; non é la prima certamente e neanche l’unica ma la sua buona fattura lo rende ancora oggi fruibile e utilizzabile anche ai non professionisti.
Ed il nostro amico Messier? Beh, sarà felice perché oltre ad aver redatto un catalogo attualissimo gli é stata attribuita la scoperta/co-scoperta di 13 comete! 😉
Roberta Gori
Credits: By Michael A. Phillips [CC BY 4.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/4.0)], via Wikimedia Commons
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