Gruppo Astrofili Arezzo | I brillamenti solari
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I brillamenti solari

Come già descritto dal nostro Fabio Chiodini del cielo del mese di novembre, lo scorso 28 ottobre gli scienziati del Solar Dynamics Observatory della NASA hanno registrato un brillamento solare di grado molto intenso (scala X 1.0).

Non é il primo, né sarà l’ultimo ma.. cosa é un brillamento solare e quali conseguenze può avere per la nostra stella e per il nostro pianeta?

In sostanza possiamo definire il brillamento solare come un evento di attività estremamente elevato della nostra stella; una enorme e possente rilascio di energia sotto forma di esplosione che si genera dalla regione solare chiamata “fotosfera”.

I brillamenti sono causati da effetti fisici, sia termici che non, e da “rimescolamenti” del campo magnetico interno; causano modificazioni di densità e di temperatura e sono dunque causati dalla vitalità della nostra stella che é tutt’altro che statica (cicli solari di massima e minima attività).

L’evento é del tutto improvviso, spesso in concomitanza con l’apparizione di macchie, e con una frequenza che può variare da alcuni episodi al giorno fino a pochi alla settimana; la violenza é tanta e tale e concentrata in pochi istanti tanto da generare le cosiddette protuberanze solari consistenti in emissioni di luminosi getti di plasma solare (visibili a particolari telescopi a frequenza UV).

Il materiale che viene espulso, detto appunto plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni e piccole quantità di elementi come elio, ossigeno e ferro.

Ma cosa succede se una ondata di plasma solare colpisce la Terra?

Una simile “doccia” di elettroni e protoni provenienti dal Sole in direzione della causerà sicuramente un disturbo del campo magnetico terrestre; la conseguenza più probabile sarà la formazione di aurore (Luci del Nord o Luci del Sud a seconda dell’emisfero colpito). Un fenomeno sicuramente affascinante e bello da vedere ma.. se le espulsioni di plasma sono particolarmente intense si possono verificare disturbi che possono andare dalla formazione di aurore a latitudini insolite a disturbi di varia intensità alle trasmissioni radio, interruzioni di energia e alle linee di trasmissione elettriche, disturbi e danneggiamenti ai satelliti con le conseguenze che possiamo immaginare in una società, come quella dei nostri giorni, dipendente dall’elettricità e da questo tipo di tecnologia.

E se l’evento del 28 ottobre scorso ha causato dei blackout radio nell’area dell’America Latina con danni contenuti, lo stesso non possiamo dire per i brillamenti che si verificarono tra il 19 ottobre ed il 7 novembre 2003 (Tempeste di Halloween) passate alla storia non come le più intense ma come le più pericolose per durata, grado di forza e pericolosità (estese zone di blackout elettrico, malfunzionamenti GPS delle rotte aeree, allarmi per intense radiazioni per gli astronauti della ISS..)

Come difenderci da un superbrillamento, o come limitare i danni?

Al momento non é possibile prevedere né il momento in cui si può verificare un brillamento, né la sua intensità. E’ proprio il caso di sperare che il campo magnetico terrestre faccia il suo splendido lavoro e continui a proteggerci ancora per molto, molto tempo…

Roberta Gori

Mika
miketta@gmail.com
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