Gruppo Astrofili Arezzo | Le galassie ellittiche
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Le galassie ellittiche

Le galassie possono essere di svariate forme e dimensioni, tra le più estese ci
sono quelle ellittiche, conglomerazioni massive a forma di palla che
possono contenere svariati miliardi di stelle.
Il luogo dove vivono e il modo in cui si sono formate può insegnarci molto
riguardo all’evoluzione dell’universo e a cosa ci riserva il futuro nella nostra
Via Lattea.

Nel 1937 l’astronomo americano Edwin Hubble scoprì 3 classi principali di galassie tra cui quelle ellittiche.

A differenza delle altre 2 classi di galassie, spirali e lenticolari, le ellittiche non
hanno una struttura molto ben definita, sono molto semplici come può essere
un grande ammasso di stelle: bolle massive grossomodo di forma sferica.

Attraverso un semplice telescopio amatoriale appaiono come una sfuocata chiazza di luce che si contrappone allo sfondo buio della notte.

Più di ogni altra classe di galassie, le ellittiche mostrano un’ampiezza
enorme in massa e dimensioni.

Le “ellittiche nane”, classificabili tra le più piccole di questa tipologia, sono estese “solamente”
poche centinaia di anni luce e sono molto più grandi dei famosi “ammassi
globulari”.

Quelle maggiori si estendono per centinaia di migliaia di anni luce da un
lato all’altro e fanno apparire piccola al confronto anche la nostra Via Lattea.

Le più massive possono contenere fino a milioni di miliardi di stelle, 1000 volte di più di
quante non ce ne siano nella nostra Via Lattea.

L’apparente semplicità delle galassie ellittiche, queste immense palle di
stelle, può essere ingannevole.
All’interno del loro alone uniforme queste galassie mostrano una storia ricca
e complessa svelando tracce dell’evoluzione dell’universo fino
ad oggi.

Le galassie ellittiche sono vecchie e le stelle che vivono al loro interno sono
tra le più vecchie dell’universo.
A differenza delle galassie a spirale, loro cugine, hanno smesso di far funzionare il loro “motore” e, essendo prive di gas e di polveri essenziali per creare nuove
stelle, si limitano a mantenere quelle stelle molto antiche che hanno vissuto al loro interno per miliardi di anni.

La scarsità di gas inter-stellare delle galassie ellittiche è un’eredità che proviene dai
loro violenti passati.

Sofisticate simulazioni al computer, basate sullo studio del movimento delle stelle all’interno delle galassie ellittiche, hanno rivelato che queste ultime sono quasi certamente il
risultato di molteplici scontri tra galassie di varia tipologia.

Quando 2 galassie collidono del gas al loro interno viene disperso nello
spazio inter-galattico e quello che rimane viene rapidamente compresso
dando luogo ad uno “starburst”, un processo di formazione stellare ad alta velocità.

L’ondata di queste nuove stelle generatesi, riduce ulteriormente le riserve di gas della galassia
poiché col tempo queste stelle daranno vita a intensi venti stellari e supernovae
che sospingeranno delle nuvole di gas nello spazio profondo.

Le regioni più dense dell’universo forniscono le più prolifiche sorgenti di cibo da cui
le galassie ellittiche possono trarre il loro nutrimento per crescere.
In ricchi clusters, regioni particolarmente dense, le collisioni galattiche sono molto frequenti: la galassia più massiva attira a se quelle meno massive, del proprio “cluster”, fino a cannibalizzarle tutte.

Nei cluster galattici più densi, come il “Coma Cluster” ubicato circa 300
milioni di anni luce dalla Terra, la maggior parte delle galassie sono
ellittiche e sono tutte radunate verso il centro del cluster lasciando
le galassie a spirale ai margini.
Al centro del ” Coma Cluster” risiede una galassia ellittica estremamente massiva,
NGC 4874, 10 volte più grande della Via Lattea, e circondata da uno sciame di
galassie ellittiche nane.

Uno degli aspetti più intriganti di queste galassie ellittiche giganti è
ciò che nascondono dentro al proprio nucleo: un “buco nero supermassivo”.
Solitamente un buco nero si forma in seguito alla morte di una stella con massa
molto grande e pesa non più di 4/5 volte il nostro Sole, tuttavia i buchi
neri supermassivi, possono contenere la massa
equivalente a svariati miliardi quella del nostro Sole.

A tutt’oggi la formazione dei
buchi neri supermassivi è oggetto di studio e si sa di sicuro che nessuna stella da sola può provocare questo fenomeno che probabilmente è strettamente collegato alla storia evolutiva della galassia.
Si suppone che ogni collisione galattica “imbottigli” del materiale verso il centro della
galassia, dove individualmente le stelle, che potenzialmente possono dare
vita ad un buco nero, possono fondersi e crescere.

Le galassie ellittiche sono tra i sistemi stellari più vasti del cosmo e
preservano una lunghissima storia di collisioni galattiche.

Dando dimora a miliardi di miliardi di nostri Soli potrebbero darci anche una
visione più chiara del futuro dell’universo.

Continueranno le galassie ellittiche a cibarsi di galassie a spirale?
Potrebbero portare in un futuro molto lontano ad un universo composto solamente di galassie
ellittiche dove la formazione di stelle è cessata da tempo?

Questi immensi e massivi depositi di stelle continuano a darci suggerimenti
sia sul passato che sul futuro del nostro universo e per questo motivo
gli astronomi proseguiranno la loro osservazione per molte generazioni a
venire.


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Lista di galassie ellittiche più conosciute
M32 (Andromeda)


M110 (Andromeda)

M87 (Vergine)

astrometeo
presidente@arezzoastrofili.it
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