Gruppo Astrofili Arezzo | La nana
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La nana

Nel parlare comune aretino la “nàna” è l'”anatra”, chi di noi non ha mai mangiato ad esempio i “pici al sugo de nana”?
Ma “Christopher Crockett” ci spiega che questa parola in astronomia si riferisce ad un particolare ordine di stelle, paragonandoli a dei “cadaveri” di stelle che hanno vissuto in un passato molto remoto.
Detto questo, il seguente articolo non tratterà la nana da un punto di vista squisitamente gastronomico, ma piuttosto, in linea con il tema di questo sito, verrà spiegato cosa è una nana in termini astronomici e del perché oggi sono considerati dalla comunità scientifica oggetti estremamente interessanti.
Spero che la lettura sia di vostro gradimento, mi scuso anticipatamente degli errori di traduzione se ve ne sono.
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Nana

Le nane bianche sono caldi e densi resti di stelle morte da tempo, sono i nuclei stellari lasciati alle spalle da stelle che hanno esaurito la loro scorta di carburante ed espulso nello spazio il loro grande quantitativo di polveri e gas.
Questi oggetti esotici segnano lo stadio finale della evoluzione per la maggior parte delle stelle nell’universo, incluso il nostro Sole, e ci illuminano la strada per capire più approfonditamente la storia del cosmo.

Una singola nana bianca contiene pressapoco la massa del nostro Sole ma in un volume non piu grande del nostro pianeta, questa loro piccola dimensione li rende difficili da individuare, infatti non ci sono nane bianche visibili ad occhio nudo.
La luce che emettono proviene da un lento ma regolare rilascio di una grande quantita di energia immagazzinata dopo milioni di anni passati come una centrale nucleare stellare.

La nana bianca nasce quando una stella si spenge.
Una stella vive la maggior parte della vita stando in equilibrio precario tra gravità contrapposta a pressione di gas. Il peso di svariati “ottillioni” di tonnellate di gas, che esercitata sul nucleo stellare, fa in modo che le densità e le temperature siano cosi alte da accendere le reazioni nucleari, trasformando idrogeno in elio.

Il rilascio progressivo della energia prodotta, fa si che la stella non collassi su se stessa,
ma una volta che la stella esaurisce l’idrogeno nel suo interno, allora inizia la fusione di ossigeno e e carbonio.
La fusione dell’idrogeno si trasferisce in un guscio esterno che circonda il nucleo e la stella si gonfia diventando una “gigante rossa”.

Per la maggior parte delle stelle , incluso il nostro Sole, questo è solo l’inizio della fine.
Mentre la stella si espande i venti stellari iniziano a spirare sempre più violentemente e gli strati esterni della stella scappano per l’insufficiente forza attrattiva gravitazionale.

Mentre la stella evapora, rimane alle sue spalle il suo nucleo il quale adesso è una nana bianca neonata, composto da uno “spezzatino” di elio carbonio ed ossigeno sul nucleo, che nuotano in un mare di elettroni altamente energetici.

La pressione combinata degli elettroni sostiene la nana bianca prevenendo un ulteriore collasso che la trasformerebbe in delle entità ancora piu strane come ad esempio una stella di neutroni (Pulsar) o un buco nero.

La baby-nana bianca è incredibilmente calda e fa il bagnetto nello spazio spazio circostante dentro un bagliore di raggi ultravioletti e raggi X.
Alcune di queste radiazioni sono intercettate dalle fuoriuscite di gas che hanno lasciato i confini della stella ormai morta.
Il gas risponde diventando fosforescente mostrando un arcobaleno di colori, noi chiamiamo questo gas (erroneamente) “nebulosa planetaria”.
Queste nebuolose, come la “Ring Nebula” nella costellazione della Lira ci danno un idea di quello che sarà il futuro del Sole.

La nana bianca ha adesso davanti a se un futuro molto lungo e tranquillo.
Mentre il calore intrappolato scivola via,la nana bianca si raffredda e diventa piu flebile.

Alla fine diventerà un pezzo inerme di carbone e ossigeno che galleggerà invisibilmente nello spazio: una nana nera.
Ma l’universo non è sufficientemente anziano per aver formato una nana nera, la prima nana bianca nata nelle piu antiche generazioni di stelle, ancora, dopo essere trascorsi 14 miliardi di anni, sta raffreddandosi.

La piu vecchia nana bianca che conosciamo, ancora ha una temperatura di 4000 gradi e potrebbe essere anche uno dei piu vecchi relitti del cosmo.

Ma non tutte le nane bianche vagano silenzionamente nella notte, le nane bianche possono orbitare attorno altre stelle, provocando dei fenomeni altamente esplosivi.
Se la nana bianca inizia a trasferire gas al suo compagno, dell’ idrogeno è trasferito attraverso un ponte di gas e riversato nella superficie della nana bianca stessa.
Mentre l’idrogeno si accumula, la sua temperatura e la densità raggiunge l’apice e l’intero guscio della nuova benzina accumulata si fonde violentemente rilasciando una pazzesca quantità di energia.
Questo apice, chiamato “nova”, fa si in breve tempo che la nana bianca scoppi con una brillantezza di 50000 Soli per poi lentamente ridissolversi nella oscurità.

Il violento rilascio di energia detona la nana bianca, l’intero nucleo stellare è eliminato in uno degli eventi piu energetici dell’universo: una supernova di tipo 1a.

 

In un secondo la nana bianca rilascia tanta energia quanto il Sole riesce a farne nella sua intera vita di 10 miliardi di anni, per settimane o mesi può addirittura brillare piu di una intera galassia.
Questa brillanteza rende le supernove di tipo 1a visibili attraverso tutto l’universo, gli astronomi le utilizzano come “candele standard”, per misurare le distanze tra i luogi piu distanti del cosmo.
Le osservazioni di supernove di tipo 1a hanno guidato alcuni studiosi alla scoperta dell’accellerazione dell’espansione dell’universo, cosa che gli ha consentito di vincere il premio Nobel 2011 per la fisica.

Le stelle morte sono tornate in vita per la nostra assunzione fondamentale, la natura del tempo e dello spazio.
Nane bianche, i nuclei lasciati alle spalle da stelle che hanno esaurito le loro scorte, degli spruzzi attraverso ogni galassia, come in un cimitero per stelle, sono delle lapidi di ogni stella che ha vissuto.

astrometeo
presidente@arezzoastrofili.it
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