14 Mar EUCLID E IL “LATO OSCURO” DELL’UNIVERSO
Le missioni scientifiche per scoprire i misteri dell’Universo non si fermano mai!
La missione Euclid dell’ESA ha superato con successo nel mese di Febbraio 2023 i test di compatibilità elettromagnetica presso gli stabilimenti di Thales Alenia Space a Cannes.
Image Credit: NASA/JPL-CaltechESA/Thales-Alenia-Space/Airbus-Defence-and-Space
La missione avrà una durata di 6 anni e avrà il compito di osservare la materia oscura, l’energia oscura e attraverso di queste indagare sull’evoluzione dell’Universo avvenuta negli ultimi 10 miliardi di anni.
Nel suo modulo di servizio saranno alloggiati gli equipaggiamenti per le funzioni di mantenimento della temperatura, telecomunicazioni, controllo dell’assetto, gestione dati navigazione e propulsione, sarà anche protetto da uno scudo solare a cui è collegato anche il pannello solare che alimenterà i circuiti.
Euclid sarà dotato di un telescopio KORSCH che osserverà nel visibile e nell’infrarosso con uno specchio di 1,2 metri per raccogliere la luce da oggetti cosmici lontani fino a 10 miliardi di anni. In questo modo osserverà le galassie a diverse distanze dalla terra per un’area di circa un terzo del cielo. Creerà un’immagine 3D della distribuzione della materia misurando le galassie tramite i fenomeni delle lenti gravitazionali e delle oscillazioni acustiche barioniche.
Image Credit: ESA/C.Carreau
Due sono gli strumenti a bordo della navicella che lavoreranno in parallelo, registrando dati in contemporanea.
Euclid tramite il suo telescopio produrrà immagini profonde e spettri e ad ogni osservazione verrà associato uno studio dello spostamento verso il rosso. Lo strumento VIS (Visible Instrument) registrerà precise misurazioni delle forme delle galassie acquisendo le migliori immagini possibili. Lo strumento NISP (Near Infrared Spectrometer and Photometer) misurerà gli spostamenti verso il rosso per valutare le distanze, gli spostamenti e la distribuzione delle galassie.
Quando le informazioni di VIS e NISP verranno combinate, gli scienziati potranno dedurre il modo in cui si distribuiscono su larga scala le strutture galattiche dell’Universo e determinare la velocità alle quali queste strutture si muovono e si evolvono.
L’Italia è coinvolta nel progetto Euclid tramite l’Agenzia Spaziale Italiana e con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e avrà alcune responsabilità tra cui la verifica delle prestazioni dello strumento NISP, di alcuni passi del trattamento dei dati forniti, della pianificazione e ottimizzazione di tutte le osservazioni. La missione prevede anche la partecipazione della NASA che fornirà i rilevatori per lo strumento NISP.
Il lancio ad oggi è previsto da Cape Canaveral per il Luglio 2023 con il Falcon 9 di Space X e, dopo un viaggio di 30 giorni, orbiterà in L2.
Image Credit: ESA/C. Carreau
Adesso non ci resta che aspettare con curiosità i nuovi dati che verranno raccolti ed elaborati dai ricercatori e dagli scienziati.
Cristina Graverini
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