15 Lug A caccia della Cometa C/2020 F3 (NEOWISE)
GRUPPO ASTROFILI AREZZO: THE COMET HUNTERS
Scoperta il 27 marzo 2020 dal telescopio spaziale NEOWISE (Near-Earth Object Wide-field Infrared Survey Explorer) la C/2020 F3 (NEOWISE) é una cometa non periodica (C/, >200 anni) ) con un periodo orbitale di circa 6700 anni.
Ha raggiunto il perielio il 3 luglio e raggiungerà il suo punto più vicino alla terra il 23 luglio.
Con un diametro stimato di 5 Km, proviene dalle zone più remote del nostro sistema solare; il suo progressivo avvicinamento al Sole sta provocando, con l’aumento del calore, una sublimazione del ghiaccio creando le emissioni gassose sulla superficie sollevando pulviscolo tutt’intorno componendo quindi la chioma e la coda.
Nella prima metà di luglio, C/2020 F3 NEOWISE é stata osservata in direzione nord-est nella costellazione dell’Auriga, ad un’altitudine compresa tra 7 e 13 gradi circa,
Successivamente, dal 14 luglio, si manterrà sempre al di sopra dell’orizzonte e sarà visibile per l’intera notte diventando in gergo “circumpolare”, puntando il nostro sguardo in direzione Nord-Ovest.
Come osservarla: in cieli limpidi e senza troppo inquinamento luminoso si vede anche ad occhio nudo. Nel caso le condizioni non fossero ideali puoi provare ad aiutarti con un binocolo.
Il nostro Gruppo non poteva mancare ad un appuntamento così importante. I nostri “comet hunters“, non si sono fatti certamente spaventare da una sveglia ben prima dell’alba! (nella prima metà del mese la cometa era visibile intorno alle 4 del mattino).
I risultati non sono tardati ad arrivare tra la soddisfazione e la grande emozione.
Di seguito una selezione dei numerosi scatti dei nostri astrofotografi.
Thanks to: Lorenzo Sestini, Rossano del Vigna, Marco Mazzoni, Maurizio Bazzardi, Francesco Minotti, Romana Fabrizio, Valeria Mori, Luca Martinelli, Francesco Bisi, Chiara “L’Abusiva”, Mauro Cantini, Luca Vincenti
Portatrici di sventure e catastrofi.
In grado di rendere folli aggiungendo orrore all’orrore.
Da Svetonio a Martin Lutero, tutti concordi nel definire le comete come messaggeri di sangue e sciagure.
Cosa saranno mai queste luci nel cielo, che lasciano una scia lunga e che appaiono improvvisamente rimenendo visibili per qualche giorno e altrettanto improvvisamente spariscono.. Nulla di buono, sicuramente. Solo supposizioni e pure speculazioni. L’ignoto fa paura.
Dovremo aspettare il buon Edmund Halley nel XVII per iniziare a rendersi conto che forse c’era qualcosa di più che una semplice supertizione e che si, sono corpi celesti e non fenomeni atmosferici.
Vennero calcolate le orbite, stabilite le periodicità con le quali si ripresentavano e arrivando fino ai giorni nostri con le recenti missioni cometarie (dal 1986) anche stabilita la loro vera natura.
Impossibile rimanere insensibili allo spettacolo e alla bellezza di una cometa.
In tempi recenti, grazie alla diffusione dei mezzi di comunicazione e lo sviluppo dei strumenti di osservazione a disposizione degli appassionati abbiamo avuto modo di osservare:
– La cometa di Halley (1986), con la sua orbita di 77 anni ed il prossimo contatto nel 2061 é probabilmente la più famosa;
– La cometa Mueller (1993) che però non fu osservabile ad occhio nudo;
– La cometa Shoemaker Levy (1994) la prima cometa ad essere osservata durante la sua caduta su un pianeta: un incredibile passaggio su Giove sulla cui superficie si schiantarono 21 frammenti della cometa e le macchie che si formarono sulla superficie gioviana rimasero visibili per diversi mesi;
– La cometa Hyakutake (1996), estremamente luminosa con un passaggio molto vicino alla Terra;
– La cometa Hale-Bopp (1987), la più osservata del XX secolo e una delle più luminose mai viste da molti decenni è stata visibile senza strumenti per un anno e mezzo.
Molti di noi hanno potuto godere della visione di questi favolosi corpi celesti.
Ma aggiungiamo pure una riga all’elenco..
C/2020 F3 (NEOWISE)
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